Un nuovo tratto della rete sentieristica del Parco Cinque Terre che conta circa 120 km di percorsi escursionistici: percorso ad anello con partenza dal paese vecchio di Monterosso e arrivo a Fegina (Lunghezza, 8,6 km, Dislivello 509 m, Difficoltà E).
Si parte camminando tra imponenti muri a secco e con legante a calce che racchiudono antichi orti di limoni, lambiti dalle acque del torrente Morione da cui prende il nome la valle.
Basta salire di poco per trovare la frescura di lecci, querce da sughero, castagni e corbezzoli.
E ancora coltivi tradizionali a vigne e ulivi fino all’Eremo della Maddalena.
Poi sul sentiero n. 591 da Colla di Gritta verso Punta Mesco si cammina sul dorso della montagna. Sul crinale la storia la raccontano le rocce. Fino al promontorio del Mesco si può osservare una sezione di quello che nel Giurassico era un oceano, la Tetide: dapprima si incontrano #gabbri e #serpentiniti, rocce magmatiche poi #argilliti e #arenarie del Gottero che, sul Mesco, si presentanto in potenti strati e falesie.
Il paesaggio si fa lunare, tra i colori della macchia mediterranea spiccano ginepri, mirti, euforbie ed elicrisi.
Da un lato l’infilata sulle Cinque Terre dall’altro Levanto fino a Portofino.
Poi una galleria di corbezzoli conduce agli affacci sul promontorio e l’Eremo di Sant’Antonio, circondato dalla fitta lecceta che da frescura e crea un’atmosfera sospesa. Il tratto di rientro è tutto in discesa sull’SVA n° 590 fino alle spiagge di Fegina.
Foto e testo: Parco Nazionale Cinque Terre