Via i ponteggi dal Nettuno monumentale caro a Montale. Rischiava scomparire

Torna a vegliare dalla montagna sul Golfo delle Cinque Terre, restituito all’ammirazione dei liguri e dei milioni di visitatori che ogni anno raggiungono Monterosso, lo storico monumentale Gigante Nettuno realizzato in cemento sulla roccia di Fegina a Monterosso al Mare, reso celebre nel mondo anche dai versi di Eugenio Montale. Si è infatti in questi giorni concluso dopo 4 anni il restauro conservativo della mirabile opera d’arte in cemento e ferro (14 metri di altezza per 1.700 quintali di peso) eseguita nel 1910 dallo scultore Arrigo Minerbi con la stessa tecnica da lui utilizzata per la facciata del Duomo di Milano. Sono in via di eliminazione gli ultimi ponteggi che lo hanno tenuto ingabbiato per oltre quattro anni, serviti per lavori di consolidamento e restauro commissionati e finanziati dalla proprietà (i veronesi Maurizio, Nicola e Mattia Marino) con un impegno di spesa molto rilevante.

Il delicato intervento è stato eseguito dall’impresa scaligera specializzata in restauri su opere di grande pregio artistico Decorart. I lavori i hanno avuto il coordinamento e la direzione dell’architetta genovese Angela Zattera, nata e cresciuta nella stessa Monterosso dove vive ancora la sua famiglia. Il Gigante/Nettuno nei suoi 110 anni di vita ha ricevuto oltre alle mutilazioni provocate dal tempo, dal mare e dagli eventi bellici e naturali, con quello oggi concluso è il secondo intervento di restauro. Il primo intervento risale ai primi anni sessanta, oltre mezzo secolo fa operato dalla famiglia De Andreis.

E’ dall’estate 2017 che il Gigante era oscurato alla vista da una struttura protettiva. A ridosso di Ferragosto di quell’anno il paventato pericolo del distacco di alcuni pezzi di roccia aveva indotto il Comune a rendere inagibile la spiaggia libera di Fegina sottostante e aveva reso necessari primi interventi di urgenza di messa in sicurezza. Terminati i quali la proprietà, si è disposta ad intervenire a proprie spese per il restauro conservativo alla statua del Gigante/Nettuno, onde impedirne la totale perdita. Sono stati restaurati naso, faccia, testa, gamba, piede, conchiglia sostenuta dal Gigante/Nettuno tutte parti che rischiavano di scomparire senza intervento immediato, parti erose dal tempo e dal frangere di vento, pioggia e mare. ll progetto è stato concordato, monitorato e autorizzato dalla Sovraintendenza ai Beni storici e culturali della Liguria. La proprietà mostra tutta la sua soddisfazione per il risultato pregevole che ha richiesta, tra l’altro, la sostituzione di tutta la struttura di ferro che sosteneva l’opera.

“Abbiamo fatto il possibile – e anche di più- dichiara la proprietà – con le nostre sole forze. Ora confidiamo sui posteri per garantire le cure e la massima attenzione per assicurare la sopravvivenza della mirabile opera”. “E’ stato per me onore e motivo di orgoglio – ha affermato l’architetta Zattera- mettere il mio lavoro al servizio del recupero di un pezzo di storia. Spero con tutto il cuore che questo primo fondamentale intervento apra la strada ad una costante cura e attenzione per le quali è necessario la collaborazione di Enti Pubblici ma anche di coloro che amano e frequentano le Cinque Terre”.

“Monterosso – commenta il Sindaco Emanuele Moggia – è felice di tornare a vedere il suo Gigante in buona salute. E ringrazia. Quella statua è un emblema e un simbolo dell’uomo delle Cinque Terre: un Prometeo con i piedi ben piantati nella roccia e in mare che si muove verso l’orizzonte portando sulle spalle e nel volto la fatica del peso della sua terra rocciosa”.

https://www.idealista.it/news/2022/02/21/157843-cinque-terre-concluso-dopo-4-anni-il-restauro-del-gigante-nella-roccia