Le ombre della sera
Bacci Pagano e un’indagine senza capo né coda
È quasi mezzogiorno. Dalla porta filtra una luce incerta, nell’aria aleggia una vaga fragranza di aglio e basilico. Davanti a Bacci Pagano, questa volta, non siede una cliente qualsiasi: sprofondata nel divano c’è Katia Airoldi. Sono otto anni che i due non si vedono, precisamente dal giorno del funerale dell’amico di sempre, Cesare Almansi, morto in un incidente d’auto nel luglio 2015. Katia chiede a Bacci di tornare a indagare sulla morte del marito, con il quale aveva un rapporto burrascoso. Gli inquirenti, all’epoca, avevano escluso l’omicidio e la pista dell’attentato. Tragica fatalità? Suicidio? Non senza una certa riluttanza, Bacci è costretto a riaprire il libro del passato; per farlo, chiama a raccolta gli amici di oggi e di ieri: Giulia, la sua nuova, combattiva compagna; Pertusiello, alleato di tante avventure; e la figlia Aglaja, consulente letteraria d’eccezione. Comincia una ricerca che lo riporta indietro nel tempo, agli anni del liceo, del processo e del carcere, sulle tracce d’una amicizia interrotta per trentatré anni e poi ripresa in occasione della campagna elettorale che aveva aperto ad Almansi le porte del Senato. Sono voci lontane, ricordi soffusi di malinconia, ma qualcosa viene alla luce, qualcosa che illuminerà la natura delle relazioni di Almansi con le persone importanti della sua vita. Una verità con la quale anche l’investigatore dei carruggi sarà costretto a fare i conti.
Bruno Morchio vive a Genova, dove lavora come psicologo e psicoterapeuta; ha pubblicato articoli su riviste di letteratura, psicologia e psicoanalisi. Il suo romanzo Il profumo delle bugie è stato Premio Selezione Bancarella 2013. È autore di altri undici libri che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano.
Minerva in fiammea
Il lunedì è sempre un orrore, si sa. Per Minerva Blanc, psicologa e psicoterapeuta quarantenne in forza al Centro per adolescenti della Spezia, il buongiorno speciale arriva dalla gamba destra, che al risveglio è in fiamme. Dopo quindici anni di (più o meno) educata convivenza con la sclerosi multipla, Minerva sa di aver appena vinto un pit-stop in ospedale causa recidiva in corso. Ignora, invece, che al lavoro la aspetta la notizia che ogni terapeuta teme: un suo paziente è morto. Si tratta di Angel, sedicenne in terapia obbligata dopo l’arresto per spaccio. Un incidente, dicono i rilievi, ma a lei sembra un incidente strano sospetto, addirittura. Minerva inizia a indagare quasi per caso, ma a ogni domanda ne saltano fuori altre tre. E non è la sola, perché investigano anche i colleghi con le loro fisime, la tirocinante dagli occhi di foca, la psichiatra dalle eterne salopette e persino la neurologa di Minerva. E quando dei sensibili professionisti dell’ascolto come loro si mettono in testa di fare i detective… le cose non vanno proprio come in una serie tv. In una città rovente che sfinisce Minerva sul piano fisico, la teorica sfida intellettuale si fa sempre meno intellettuale e sempre più un completo casino. Tra pazienti che brandiscono coltelli, allarmi bomba, uno spacciatore troppo ansioso di darle una mano, branchi di turisti disprezzati dalla popolazione locale e dirigenti preoccupati delle possibili querele, per Minerva non sarà semplice arrivare in fondo al caso viva e vegeta. O almeno viva.
Susanna Raule è nata alla Spezia, dove vive. Psicologa e psicoterapeuta, ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. È l’autrice di L’ombra del commissario Sensi, Satanisti perbene e L’architettura segreta del mondo, tutti pubblicati da Salani, e del graphic novel Inferno. L’ombra del commissario Sensi è stato selezionato dal “Sole 24 Ore” nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per “Esquire”, “Harper’s Bazaar” e “Wired”. È tra le fondatrici del collettivo per la parità di genere nel fumetto Moleste (www.moleste.org).
Abu Dhabi blues
Meridiano Zero
Hanno ucciso la sua compagna incinta; hanno cercato di rapire la sua ex moglie. Ora sono negli Emirati arabi, al riparo dall’estradizione in Italia. Il magistrato Riccardo Ferri, dopo aver eliminato il loro referente a Roma, fugge, ricercato per omicidio, a sua volta ad Abu Dhabi. Vuole riportare in Italia almeno uno dei suoi nemici: politici ed affaristi corrotti. Con l’aiuto di una infermiera, diventata detective come lui, e di vecchi compagni di avventura, sventa la vendita come schiava di una ragazza, salva una parente venuta a trovarlo e imbastisce una trappola per riportare a Roma un giovane politico legato alla ‘Ndrangheta. Delitti, sparatorie, inseguimenti all’aeroporto, colpi di scena: in Italia, a Roma e alle CinqueTerre, e di nuovo negli Emirati. Prefazione di Mario Ajell
Alberto Guarnieri, nato a Parma nel 1955, è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna, ha iniziato la carriera nel cinema e poi nel giornalismo per Telereggio Emilia Nord e Rete 4. Nel 1986 è diventato giornalista professionista per Il Resto del Carlino e poi per Il Messaggero, dove ha curato rubriche su televisione, sport e media. Ha pubblicato vari saggi e graphic novel, tra cui “La nuova televisione” (2010), “Guida al digitale terrestre” (2011), “1975 Un delitto emiliano” (2011), “Balbo il Volo del Destino” (2015), “Omicidio alla Rai” (2022) e “Ultima fermata Dubai” (2023). A Roma si occupa di cronaca e politica, scrivendo circa duemila articoli.https://unmaredilibri.it/