Abbiamo appreso questa mattina, da un dispaccio di agenzia, della volontà del Presidente Toti di ignorare le richieste di confronto arrivate da più parti del nostro territorio e di tirare dritto verso la approvazione delle nuove tariffe Trenitalia e Cinque Terre Card.
Tutto questo accade nonostante sappiamo ci fosse un accordo tra Regione e Parco per discutere della proposta che, se confermata, per noi Associazioni rimane irricevibile, per una serie infinita di motivazioni che siamo pronti a sostenere in qualsiasi sede. Con buona pace delle lezioni di marketing che non avremmo frequentato. In compenso peró abbiamo decenni di esperienza sul campo. Noi.
Con profonda amarezza constatiamo che il Parco Nazionale delle Cinque Terre, famoso in tutto il mondo e modello di sviluppo ammirato e emulato, è stato relegato da questa amministrazione regionale ad un ruolo meno determinante di quello di un usciere.
Apprendiamo che i sindaci dei nostri tre comuni sono stati scavalcati e delegittimati da una giunta evidentemente distante anni luce dalla realtà.
Abbiamo a questo punto la consapevolezza che le aziende che tengono in piedi un comparto economico che va dal Tigullio alla Versilia, non hanno la minima possibilità di interagire con chi dovrebbe tutelarle.
Tutto ciò è inaccettabile.
Siamo profondamente delusi da questo approccio esclusivo, divisivo e irrispettoso dei patti e dei ruoli. I cittadini e le aziende che rappresentiamo sognano una classe politica affidabile, capace di ascoltare e di convertire le esigenze di un sistema complesso come quello delle Cinque Terre. Che merita molto più rispetto.
Chiediamo di essere ascoltati come DESTINAZIONE.
Che i tre sindaci siano coinvolti nei processi e non solo nella gestione degli effetti. Auspichiamo che questa proposta possa essere modificata secondo criteri più aderenti alla storia dei nostri luoghi, alla effettiva connotazione dei target e ai bisogni di chi vive i nostri paesi, trecentosessantacinque giorni l’anno.
Da parte nostra vorremmo fosse chiaro che non siamo rassegnati e fatalisti rispetto all’epilogo della giunta odierna. Metteremo in campo ogni azione utile a contrastare e migliorare questa superficiale proposta e, più in generale, lavoreremo con tutta la determinazione possibile per combattere questo metodo di lavoro.
Siamo delusi, non demotivati.