Anticostituzione
Garzanti
Il 1° gennaio 1948 l’entrata in vigore della Costituzione inaugura per l’Italia l’inizio di una nuova era, ponendo le basi di quella che, nell’articolo 1, viene definita per la prima volta una «Repubblica democratica». Nella definizione dei 139 articoli che la compongono, i padri e le madri costituenti si sono posti l’obiettivo di ridefinire il dna del nostro Paese dopo l’esperienza del fascismo, della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Eppure, se è vero che il testo della Costituzione riconosce nella realizzazione della pari dignità universale e nella tutela dei diritti i propri obiettivi, è altrettanto evidente quanto spesso i suoi principi non trovino applicazione nella vita di tutti i giorni. Rilevando la distanza tra teoria e prassi, Gherardo Colombo riscrive in modo provocatorio alcuni dei principali articoli del nostro statuto, ne smaschera le mancate promesse, ne illumina i punti ciechi. E offre così l’occasione di rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, nonché di riflettere su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.
Gherardo Colombo
Magistrato italiano (n. Briosco, Milano, 1946). Conseguita la laurea in Giurisprudenza (1969), nel 1974 è entrato in magistratura. Già giudice nella VII sezione penale della Corte di Milano (1975-78), tra il 1978 e il 1989 è stato giudice istruttore; questi sono gli anni in cui C. e il collega G. Turone hanno fatto luce sull’omicidio di G. Ambrosoli e avviato le indagini sulla loggia P2. Figura chiave nella lotta al crimine organizzato, è stato consulente per le Commissioni parlamentari d’inchiesta su terrorismo e mafia (1989-93) e in qualità di pubblico ministero è stato protagonista dell’inchiesta “Mani Pulite”; C., infatti, è stato PM presso la procura di Milano dal 1989 al 2005 (conducendo, tra gli altri, i processi Imi-Sir, Lodo Mondadori e Sme), anno in cui è diventato giudice in Corte di Cassazione. Nel 2007 ha lasciato la professione e da allora si è prodigato nella diffusione dei concetti di legalità e giustizia (soprattutto nelle scuole) e ha assunto la presidenza della casa editrice Garzanti Libri (2009). Dal 2012 al 2015 è stato membro del consiglio di amministrazione della RAI. Tra le sue pubblicazioni: Lettera a un figlio su Mani Pulite (2015), La tua giustizia non è la mia. Dialogo tra due magistrati in perenne disaccordo (con P. Davigo, 2016), Il legno storto della giustizia (con G. Zagrebelsky, 2017), Anche per giocare servono le regole (2020), La sola colpa di essere nati (con L. Segre, 2021) e Anticostituzione. Come abbiamo riscritto (in peggio) i principi della nostra società (2023).
Intervengono Emanuele Moggia e Filippo Paganini