Nel borgo delle Cinque Terre il meglio della canzone in lingua ligure, musica di strada, cantine aperte, libri e ospiti d’eccezione.
𝐃𝐚𝐥 𝟕 𝐚𝐥 𝟗 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐛𝐨𝐫𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐑𝐢𝐦𝐚𝐳𝐮̂ 𝐅𝐨𝐥𝐤 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 – 𝐒𝐮𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐯𝐨𝐜𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐋𝐢𝐠𝐮𝐫𝐢𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨.
La rassegna, giunta alla quarta edizione, presenta quest’anno un programma ancora più ricco, con la partecipazione di dodici artisti tra gruppi e solisti e un panorama musicale che spazia attraverso un’ampia gamma di generi, dal folk al rock, dal reggae al rap, dai cantastorie alla canzone d’autore.
Minimo comun denominatore di queste diverse sensibilità musicali sarà, da un lato, la lingua ligure e, dall’altro, lo sguardo al Mediterraneo, quello spazio di contaminazione linguistica e culturale in cui, grazie alla potenza marinara e commerciale della Superba, il genovese ha rappresentato per secoli una sorta di lingua franca. Secondo lo spirito del festival, infatti, il dialetto non va inteso come ripiegamento nostalgico ma, al contrario, come apertura verso l’alterità.
La manifestazione si aprirà venerdì 7 alle 21.30 nell’incantevole scenario del Castello di Riomaggiore con due ospiti d’eccezione, 𝐌𝐚𝐱 𝐌𝐚𝐧𝐟𝐫𝐞𝐝𝐢 𝐞 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚 𝐅𝐚𝐜𝐜𝐨, che presenteranno Sulla stessa barca, un affascinante viaggio musicale tra le canzoni della scuola d’autore genovese, brani che hanno segnato un’epoca inframezzati dalle composizioni originali dei due cantautori.
Al mattino di sabato 8 il festival si sposterà per le strade e tra la gente con 𝐒𝐜𝐢𝐚𝐚̀𝐭𝐮 ‘𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐮𝐠𝐢: sotto la guida degli inarrestabili Demueluin, duo folk genovese, gli stornelli itineranti ci condurranno attraverso gli angoli più suggestivi del borgo, sostando di tanto in tanto nelle enoteche e nelle cantine dei viticoltori aperte per l’occasione, dove tra un bicchiere di vino, una pezzo di focaccia e qualche acciuga salata si avrà l’occasione di ristorarsi con specialità rigorosamente locali.
Nel corso della mattinata sono previsti collegamenti in diretta con Radio Skylab Varazze a cura di Stefano Pastorino e Donatella Durando, presentatrice di tutti gli eventi del festival.
Alla sera del sabato, con inizio alle 21.15 nella centralissima piazza del Vignaiolo, è in programma il tradizionale concertone con 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐋𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐋𝐢𝐠𝐮𝐫𝐞. Sul main stage di Riomaggiore quest’anno si daranno appuntamento tutti i vincitori della rassegna di Albenga: accanto ai
grandi & fanti, padroni di casa e primi classificati tra i gruppi, ci saranno Renzo Graglia, affermatosi tra i solisti, e Goffredo d’Aste, che ha ottenuto il premo per il miglior testo.
Quest’anno, in via eccezionale, 𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐚𝐫𝐠𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚 𝐄𝐧𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐁𝐨𝐧𝐚𝐧𝐢𝐧𝐢, 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐫𝐬𝐨: 𝐢𝐥 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐆𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 & 𝐟𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐜𝐚𝐧𝐳𝐨𝐧𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐥𝐢𝐠𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐧𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐨𝐮𝐳𝐨𝐮𝐤𝐢, 𝐡𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐟𝐟𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐨𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞𝐬𝐞.
Il festival si chiuderà domenica 9 con altri due imperdibili appuntamenti.
Alle 18, al castello, ci sarà, alla presenza dell’autore 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐁𝐢𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢, studioso di storia ligure e lunense, la presentazione del libro I corsari barbareschi nel territorio spezzino, che, oltre a inserirsi perfettamente nel contesto della manifestazione, ha ispirato gli ultimi due pezzi dei Grandi & fanti, tra cui quello del trionfo di Albenga.
E alla sera alle 21.30, di nuovo in piazza del Vignaiolo, sarà proprio la band di Riomaggiore a chiudere il festival presentando 𝐀 𝐬𝐭𝐨𝐚 𝐝𝐞 𝐆𝐢𝐮𝐚𝐧𝐢𝐧, una storia ambientata nel XVI secolo tra la Liguria e il Mediterraneo, destinata nelle intenzioni degli autori ad assumere la forma di un vero e proprio concept album.
Degno di nota il fatto che come logo del festival sia stato scelto un bozzetto di Telemaco Signorini che raffigura un gruppo di bambini riomaggioresi in abiti tradizionali seduti in cerchio a giocare.
A fine ‘800, infatti, il pittore macchiaiolo trascorse le proprie estati nel borgo delle Cinque Terre lasciandone preziose testimonianze pittoriche e letterarie. «Lo spirito folk del nostro festival – afferma 𝐃𝐚𝐯𝐢𝐝𝐞 𝐁𝐨𝐳𝐳𝐨, direttore artistico della rassegna – è ben rappresentato da questa immagine: la disposizione circolare evoca la ricorsività tipica dei giochi, delle filastrocche, della memoria collettiva, di quella tradizione orale che costituisce il fondamento della cultura popolare, quella stessa circolarità che ritroviamo nel ritmo dei flutti e delle musiche mediterranee». Anche nel manifesto ufficiale, del resto, i nomi degli artisti sono disposti a cerchio intorno al logo a rappresentare le onde di un mare che, assumendo le tonalità del blu di Persia, vuole evocare lo storico ruolo del Mediterraneo di ponte verso altri mondi e altre civiltà.
La manifestazione è organizzata da Riomaggiore Rimazû – Cinque Terre – Società di Lingua e Cultura Riomaggiorese, con il patrocinio del Comune di Riomaggiore e del Parco Nazionale delle Cinque Terre – Area Marina Protetta e la partecipazione dei viticoltori locali, i quali hanno offerto le bottiglie di sciachetrà con cui verranno premiati gli artisti. «Non potrebbe esserci un premio migliore per un folk festival», osserva 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐚𝐫𝐚 𝐂𝐚𝐧𝐞𝐩𝐚𝐫𝐢, componente dello staff e segretaria della Commissione Consultiva Turismo, spiegando che «il passito liquoroso, decantato fin dal Medioevo da poeti e viaggiatori e frutto del lavoro e della fatica dei vignaioli locali, è il prodotto per eccellenza della cultura popolare delle Cinque Terre, i segreti della cui produzione sono stati tramandati, proprio come la lingua ligure, di generazione in generazione».